Diritto d’autore: Contro maggiori controlli statali, a favore di indennità eque

Swisscopyright, l’associazione che rappresenta le cinque società di gestione svizzere, approva solo in parte il progetto di legge del Consiglio federale sulla revisione del diritto d’autore. Diversi punti della bozza sono ancora da migliorare. Swisscopyright respinge completamente il programma di intensifica-zione dei controlli sulle società di gestione e l’estensione della regolamentazione ad esso associata, in quanto è sproporzionata, minaccia la costituzione e genera costi superflui.

Berna/Losanna/Zurigo, 10.03.2016 - In merito alla revisione del diritto d’autore, Swisscopyright, l’associazione che rappresenta le cinque società di gestione svizzere, è del parere che gli operatori culturali debbano essere adeguatamente compensati anche per l’uso che viene fatto delle loro opere su Internet. Pertanto, Swisscopy-right approva solo in parte le proposte avanzate dal Consiglio federale. Anche se il progetto di legge riprende i punti chiave del rapporto AGUR12 e prevede misure di lotta alla pirateria informatica, dimostrando di muoversi nella giusta direzione, tali iniziative devono essere comunque migliorate e concretizzate.

No all’ampliamento dei controlli statali
Swisscopyright respinge completamente le proposte del Consiglio federale relative alla sorveglianza statale: il programma di intensificazione dei controlli statali sull’attività svolta dalle società di gestione comporterebbe un ampliamento della regolamentazione che non solo risulterebbe esagerato e inutile, ma genererebbe anche costi supplementari. Swisscopyright non può tollerare che il Consiglio federale voglia intervenire così a fondo nelle istituzioni di diritto privato che operano per la soddisfazione dei propri membri. Pertanto, le cinque società Swisscopyright non possono che respingere con forza i seguenti propositi.

  • Swisscopyright contesta, innanzitutto, l’estensione dei controlli sulle tariffe per le attività del mercato li-bero che non sono soggette all’obbligo di autorizzazione di legge, in quanto costituisce un intervento ingiustificato nella libertà economica e nel diritto costituzionale di proprietà degli operatori culturali e delle loro organizzazioni. Gli operatori culturali vogliono poter continuare a negoziare i compensi delle proprie prestazioni e le licenze tramite le loro società di gestione.
  • In secondo luogo, si vogliono estendere i controlli giuridici finora previsti fino a comprendere una cosiddetta verifica di adeguatezza, mediante la quale l’autorità avrebbe modo di intervenire a propria discrezione sulle decisioni delle aziende private. I conseguenti costi aggiuntivi ricadrebbero interamente sulle società di gestione, con ulteriori costi anche per artisti e produttori. Questa misura rappresenta una vera e propria intromissione nell’organizzazione e nelle decisioni delle cooperative e delle organizzazioni di diritto privato.
  • Non basta: è inoltre nelle intenzioni del Consiglio federale modificare le regole di distribuzione stabilite dagli operatori culturali direttamente interessati. Si tratta di un’ulteriore, inaccettabile intromissione nei diritti costituzionali degli operatori. Nelle cooperative e associazioni ciascuno ha diritto ad un voto, per-tanto non sussistono minoranze da tutelare in modo particolare; a ogni membro viene data la possibilità di esercitare il proprio diritto di parola nelle questioni relative alla distribuzione.

Swisscopyright respinge le misure di cui sopra ed esorta il Consiglio federale a presentare in Parlamento una versione del documento ripulita dai provvedimenti di intensificazione dei controlli.

Buon operato delle società di gestione supportato da un recente studio
Anche un recente studio condotto dall’Istituto della Proprietà Intellettuale (IGE), organo di sorveglianza federale delle società di gestione, dimostra quanto inutili e inappropriate siano queste misure. Secondo lo studio pubblicato nel dicembre 2015, le società di gestione del diritto d’autore operano in modo efficiente e proficuo. I loro costi di amministrazione sono paragonabili ai costi sostenuti dalla pubblica amministrazione e dalle organizzazioni no-profit. Lo studio non manca di confermare i risultati ottenuti dal gruppo di lavoro sul diritto d’autore (AGUR12) e di concordare sulla necessità di apportare correzioni al progetto di legge del Consiglio federale sulla revisione del diritto d’autore: una maggiore sorveglianza e controlli più approfonditi sulle società di gestione sarebbero ingiustificati e dunque inappropriati.

Garanzie giuridiche più efficienti grazie a procedure più brevi per l’approvazione delle tariffe
In seguito all’attenzione posta dall’AGUR12 su quest’esigenza, il Consiglio federale propone una velocizzazione delle procedure di approvazione delle tariffe. Swisscopyright propone a sua volta una soluzione ancora più efficace, ovvero che, come fino al 2007, il Tribunale federale ritorni ad essere l’unica autorità competente per queste procedure. Ciò consentirebbe di avanzare ricorsi diretti contro le decisioni della Commissione arbitrale federale, aumentando l’efficacia delle garanzie giuridiche per le parti contrattuali.


Adeguare il diritto d’autore all’era di Internet
Nella bozza del Consiglio federale mancano le modifiche attese per l’adeguamento del diritto d’autore all’era di Internet. Swisscopyright ritiene particolarmente importante includere i salvataggi su cloud, di cui oggigiorno viene fatto grande uso, tra le deroghe riguardo all’uso personale di opere soggette a obbligo di remunerazione per gli aventi diritto. È inoltre necessario tenere conto delle possibilità di accesso alle opere per uso interno aziendale. Servirebbero poi meccanismi di tutela delle parti contraenti più deboli nei confronti dei potenti fornitori online che operano sul mercato internazionale, da concretizzare in una forma che ricordi la remunerazione di legge prevista per autori di film e attori nei confronti delle piattaforme di Video on Demand. Questi provvedimenti consentirebbero di legalizzare pratiche oggi non remunerate e di garantire indennità eque ai titolari di diritti.

Swisscopyright pubblicherà entro la fine del mese di marzo la sua risposta dettagliata alla consultazione.

Pareri e comunicati stampa disponibili su: www.swisscopyright.ch

Contatto:

Jürg Ruchti
Swisscopyright e Direttore SSA
Tel.: +41 21 313 44 55
E-mail: juerg.ruchti@ssa.ch   

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